Uno dei problemi teorici più importanti riguardanti l'attenzione consiste nello stabilire il rapporto che la lega con il costrutto di rappresentazione. La nostra proposta è che l'attenzione sia un meccanismo che modifica la rappresentazione dell'ambiente codificata nelle mappe pragmatiche e nella master map.

L'attenzione selettiva spaziale è necessaria nei compiti di congiunzione degli attributi e di programmazione motoria a causa del tipo di codifica utilizzato nelle mappe degli attributi del sistema di identificazione e nelle mappe pragmatiche del meccanismo di localizzazione. L'ipotesi che l'attenzione selettiva sia necessaria nella programmazione motoria a causa di problemi di codifica è molto simile ma non del tutto identica alla teoria premotoria dell'attenzione: mentre secondo la teoria premotoria forte l'attenzione è in ogni caso necessaria nella programmazione motoria, per la presente versione l'attenzione è necessaria nella programmazione motoria solo in presenza di stimoli distrattori.

Nell'integrazione degli attributi e nella programmazione motoria è necessario selezionare tutti gli stimoli distrattori; nella programmazione dei movimenti saccadici è inoltre molto importante non sbagliare direzione di movimento. Nei compiti richiedenti attenzione focalizzata è necessaria la presenza di un filtro capace di eccitare l'area ove il bersaglio è collocato. Per operare i tipi di trasformazione richiesti sono necessari tre tipi di filtri: un filtro per emicampi, un filtro a ciambella ed un filtro a cono.

L'attenzione spaziale amplifica le differenze di salienza nelle mappe pragmatiche. Affinché il processo non si blocchi, catturato dalla salienza di uno o due oggetti a scapito degli altri, è necessario ipotizzare un meccanismo ad orologeria capace di inibire gli oggetti più salienti una volta che siano stati dovutamente processati. Questo meccanismo prende il nome di inibizione di ritorno.

Il filtro a ciambella non può essere influenzato dalle decisioni dell'elaboratore centrale. Ciò è dovuto non tanto ad una scelta di incapsulamento informazionale quanto al fatto che l'elaboratore centrale non dispone delle informazioni spaziali necessarie ad orientare il filtro. L'elaboratore centrale può, invece, influenzare il filtro per emicampi, in quanto per impartire un simile ordine è sufficiente decidere la direzione dell'orientamento (destra o sinistra, alto o basso).

Il meccanismo attentivo rispetta i più importanti vincoli di modularità (specificità di dominio, obbligatorietà, inaccessibilità alle rappresentazioni interne, incapsulamento informazionale, superficialità dell'output, specificità delle disfunzioni). I risultati della selezione vengono però proiettati indietro verso la mappa pragmatica posta a monte dei meccanismi di localizzazione ed identificazione, in aperta violazione degli assunti di modularità dell'architettura mentale.

Il meccanismo attentivo è implementato in un circuito di aree corticali e subcorticali:

  • il filtro a cono viene realizzato nel circuito che comprende le aree prefrontali, i gangli della base, lo strato superficiale del collicolo superiore ed i nuclei intralaminari del talamo;
  • il filtro per emicampi viene realizzato nel circuito che comprende il pulvinar, la formazione reticolare, il nucleo reticolare del talamo, la corteccia cerebrale;
  • il filtro a ciambella viene realizzato nel nucleo reticolare del talamo.

La sindrome di eminegligenza spaziale è causata dall'alterazione delle rappresentazioni dello spazio. Il meccanismo attentivo, pur funzionando correttamente, amplifica lo svantaggio dell'emispazio controlaterale. Qualora si riesca a modificare il bias attenzionale i sintomi tendono a recedere.

La lesione del talamo causa un danneggiamento unilaterale del filtro per emicampi. In base alla natura competitiva del filtro la lesione provoca uno sbilanciamento ipsilaterale dell'attenzione, sbilanciamento che solo in maniera marginale può essere contrastato da un suggerimento controlesionale. Il suggerimento ipsilesionale, viceversa, accentua lo sbilanciamento in modo tale da rendere l'emispazio controlaterale praticamente negletto.

La lesione della formazione reticolare mesencefalica causa un danneggiamento bilaterale del filtro per emicampi, diminuendone la forza sia per quanto riguarda l'aspetto eccitatorio che inibitorio.

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