5.3.1 Introduzione

La teoria del prototipo di Eleanor Rosch sostiene che l'organizzazione categoriale lungo la dimensione orizzontale presenta le caratteristiche di una struttura graduata, in cui sono presenti alcuni esemplari molto rappresentativi del concetto in questione, ed altri più periferici.

In una ricerca condotta da Rosch et al. (1976) è stato inoltre dimostrato che la tipicità influisce sulla classificazione degli item successivamente all'apprendimento, sui giudizi personali di rappresentatività, sull'ordine di rievocazione nei compiti di produzione, oltre che sulla facilitazione o l'inibizione delle risposte nei compiti di priming.

Nel presente studio l'organizzazione categoriale di alcuni esemplari viene indagata mediante la tecnica del card sorting, metodologia per l'elicitazione della conoscenza molto utilizzata nell'ambito dell'Interazione Uomo Macchina per la ricerca sui modelli mentali degli individui, ma che non trova ancora piena affermazione per quanto riguarda la ricerca sulla categorizzazione nel campo delle scienze cognitive.

In particolare, l'obiettivo dell'esperimento seguente è quello di indagare gli effetti dell'utilizzo di esemplari prototipici, periferici, o del nome delle categorie come guida per il compito del card sorting.

è stato quindi studiato l'effetto di differenti accorgimenti diretti ad assumere il ruolo di guida durante la procedura di card sorting, costituita dalla classificazione degli esemplari appartenenti a quattro categorie naturali.

La variabile indipendente è costituita dalla tipologia di guida al card sorting, ed è stata manipolata su quattro livelli, costituiti dall'utilizzo di un card sorting chiuso con la denominazione delle categorie, dalla collocazione, all'inizio del compito, di esemplari prototipici nei box di risposta per caratterizzare i raggruppamenti, dall'utilizzo di elementi periferici, e dall'assenza di item nei campi di risposta.

è stato quindi ipotizzato che l'utilizzo di un card sorting chiuso, in cui sia presente una categorizzazione a priori data dalla presentazione dei nomi delle categorie, produca un effetto facilitatorio nel processo di classificazione, in termini di tempi di categorizzazione, numero di errori e percentuale di classificazioni corrette.

5.3.2 Metodo

Il database dell'esperimento di categorizzazione interattiva ha registrato 556 soggetti dai quali, al momento dell'analisi dei dati, sono stati esclusi i partecipanti che hanno classificato complessivamente meno di dieci item e quelli che hanno ottenuto una percentuale di risposte corrette inferiore al cinquanta percento.

Pertanto, sono stati presi in considerazione i dati relativi a 303 soggetti, di cui 153 maschi e 147 femmine, con un'età media di circa trent'anni, assegnati a caso alle quattro condizioni sperimentali. Di questi, 3 soggetti non hanno indicato genere ed età.

Anche in questo caso, come nello studio preliminare, l'apparato sperimentale utilizzato era costituito da Netsorting, opportunamente modificato per permettere la misurazione dei tempi di catalogazione.

Per quanto riguarda gli stimoli, sono stati selezionati sessanta esemplari, appartenenti alle categorie di pesci, mammiferi, rettili e uccelli, suddivisi in maniera tale da avere quindici elementi per categoria, dei quali cinque caratterizzati da un'alta rappresentatività, cinque mediamente rappresentativi, ed i restanti cinque scarsamente rappresentativi della categoria di appartenenza.

La prototipicità degli item è stata determinata grazie ai risultati ottenuti dallo studio preliminare, attraverso i giudizi di rappresentatività ed il compito di free listing.

Dal punto di vista procedurale, i partecipanti, dopo aver superato la prima schermata introduttiva identica a quella già utilizzata nello studio preliminare (rappresentata in figura 5.3), venivano assegnati casualmente ad una delle quattro condizioni sperimentali, caratterizzate dal compito di catalogazione dei sessanta esemplari, ma distinte dalla differente tipologia di guida al compito di card sorting.

In una prima condizione non veniva fornita alcuna guida, ossia ai soggetti era permesso di classificare liberamente gli stimoli in un card sorting aperto (figura 5.9).

Figura 5.9 Prima condizione senza guida dell'esperimento di categorizzazione interattiva, con l'elenco complessivo di item sulla sinistra e la serie di possibili raggruppamenti sulla destra.

In una seconda condizione, all'inizio del compito di catalogazione veniva presentato, in ciascuna categoria di risposta, un item caratterizzato da un'alta prototipicità, in modo tale da guidare parzialmente il soggetto nel compito di classificazione. Pertanto, all'interno di ogni box di risposta venivano mostrati al soggetto i segnuenti item: trota per la categoria pesci, cane per la categoria mammiferi, lucertola per la categoria rettili, ed infine aquila per la categoria uccelli (figura 5.10) .

Figura 5.10 Seconda condizione dell'esperimento di categorizzazione interattiva, caratterizzata dalla presenza degli esemplari prototipici nei box di risposta sulla destra.

Nella terza condizione, al posto degli elementi altamente prototipici venivano presentati degli esemplari periferici, come cavalluccio marino per la categoria pesci, riccio per la categoria mammiferi, testuggine per la categoria rettili, e tacchino per la categoria uccelli (figura 5.11).

Figura 5.11 Terza condizione dell'esperimento di categorizzazione interattiva, caratterizzata dalla presenza degli esemplari periferici nei box di risposta sulla destra.

Nell'ultima condizione sperimentale, invece di utilizzare dei membri delle categorie come guida al compito di card sorting, venivano mostrate le denominazioni dei raggruppamenti, vale a dire pesci, mammiferi, rettili ed uccelli (figura 5.12).

Figura 5.12 Quarta condizione dell'esperimento di categorizzazione interattiva, caratterizzata dalla presenza delle etichette a caratterizzare i raggruppamenti possibili.

Una volta terminata la procedura di classificazione, il soggetto poteva inviare i dati ed accedere all'ultima schermata di feedback e ringraziamento (figura 5.2).

5.3.3 Risultati

Per ogni condizione sperimentale sono stati misurati i tempi di catalogazione, il numero di "ripensamenti", identificato con il numero di volte in cui un item è stato prima inserito e poi rimosso dalle categorie di risposta, la percentuale di classificazioni corrette ed infine la percentuale degli errori di categorizzazione.

Sui dati ricavati è stata successivamente applicata un'analisi della varianza, oltre che dei confronti pianificati tra coppie di condizioni.

L'analisi della varianza per quanto riguarda i tempi di categorizzazione non ha evidenziato differenze significative tra le quattro condizioni sperimentali, generando un valore di F pari a 1.86 (p = .138). Il grafico in figura 5.13 riporta i risultati relativi alla durata del compito di catalogazione per ogni condizione sperimentale.

Figura 5.13 Rappresentazione grafica dei tempi di classificazione nelle quattro condizioni sperimentali.

Anche per quanto riguarda il numero di ripensamenti non sono state riscontrate differenze significative tra le diverse condizioni (p = .076), come si può osservare nella rapresentazione grafica in figura 5.14.

Figura 5.14 Rappresentazione grafica del numero di ripensamenti nelle quattro condizioni sperimentali.

Le percentuali di categorizzazioni corrette sono state calcolate attraverso il rapporto tra le classificazioni corrette e le classificazioni totali. In tal modo è stato possibile trovare una percentuale di .86 (SD=.1) per la prima condizione senza guida, di .88 (SD=.07) per la seconda condizione, in cui la guida al card sorting era costituita dalla presenza nei box di risposta degli esemplari più prototipici, di .84 (SD=.11) per quanto riguarda la terza condizione, in cui venivano utilizzati gli elementi più periferici, ed infine di .90 (SD=.057) per l'ultima condizione caratterizzata dalla presenza delle etichette delle categorie di risposta. La diferenza fra le medie è risultata significativa, generando un valore di F(3.30) pari a 4.13 (p = .0068), mostrando una differenza significativa tra le percentuali di categorizzazioni corrette nelle quattro condizioni sperimentali.

L'ultimo dato analizzato riguarda le percentuali degli errori di classificazione, quantificate come .14 per quanto riguarda la prima condizione, .12 per la seconda, .16 per la terza e .10 per la quarta. Anche in questo caso è stata individuata una differenza significativa tra le quattro condizioni sperimentali, rappresentata graficamente in figura 5.15.

Figura 5.15 Rappresentazione grafica della percentuale di errori di categorizzazione nelle quattro condizioni sperimentali.

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