L'idea iniziale era di chiedere agli utenti, attraverso un questionario on-line, come si comportassero in situazioni diverse di ricerca e quali problemi riscontrassero.

Così procedendo, però, si sarebbe andati incontro a molteplici problemi. Porre solo domande a risposta chiusa avrebbe influenzato i partecipanti, mentre lasciare aperte le risposte avrebbe dilatato i tempi di compilazione ed aumentato notevolmente la difficoltà nella fase di analisi dei risultati, non avendo dei parametri precisi di riferimento.

Prendendo spunto dai test di usabilità - Norman (2005) suggerisce di osservare le persone nel loro ambiente reale, non chiedendo loro come lavorano ma osservandole mentre lo fanno - si è pensato di cambiare il modo con cui reperire i dati empirici sulle strategie adottate dei navigatori durante le ricerche, decidendo d‘osservare direttamente i loro comportamenti.

Perché osservare e non chiedere? La risposta è che buona parte del comportamento umano è inconsapevole. Se alle persone viene chiesto di pensare a ciò che stanno facendo, tenderanno a manifestare ciò che si presume debbano pensare, anziché quello che pensano veramente. Il partecipante quindi tenderà a rispondere in modo da piacere all'intervistatore, effetto che viene chiamato acquiescenza.

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