Nel design di artefatti l'estetica è strettamente legata alla forma degli oggetti; quest'ultima, essendo strettamente legata alla funzione, deve rispettare delle regole e possedere una sua coerenza formale. Il design di prodotto, ad esempio, tende a massimizzare quattro attributi principali: funzionalità, estetica, produzione su larga scala e costo relativamente contenuto dei prodotti finali De Fusco, 1985. In altre parole, l'estetica è una parte indispensabile non solo del prodotto, ma dello stesso processo di progettazione.

Nel disegno industriale la bellezza non è considerata come qualcosa di astratto, ma come il risultato logico della strutturazione della forma legata alla funzione dell'artefatto stesso. Hallnäs e Redström 2002 argomentano come un artefatto si presenti in primo luogo tramite la sua espressione, intesa come la sua apparenza pura, la sua forma, e solo in seguito tramite la sua funzionalità. La forma è definita come il modo in cui la materia costruisce un oggetto, e l'estetica è ad essa legata, rappresentando, nel campo del design, la logica dell'espressione. Ne segue che una buona progettazione estetica è fondamentalmente una questione logica, ancora prima di essere una questione psicologica, etnografica, sociologica, ecc.

Anche per le interfacce grafiche è possibile considerare gli elementi che le compongono in termini di funzionalità ed espressione, estendendo a questo caso molte delle considerazioni fatte in precedenza. A dispetto di ciò, la forma e la funzione dell'artefatto non hanno ricevuto la stessa attenzione, e le ricerche nel campo dell'Interazione Uomo-Computer (Human-Computer Interaction - HCI) si sono concentrate soprattutto sullo studio dell'ingegneria dell'usabilità (quindi sulla funzionalità dell'artefatto) e molto meno sulla relazione tra usabilità e le altre componenti dell'accettabilità, tra le quali figura anche l'aspetto estetico dell'interfaccia, legato alla piacevolezza d'uso di un prodotto. Al momento, l'estetica non è un elemento tenuto in considerazione nelle linee guida dell'usabilità; gli unici accenni che riguardano la grafica e l'aspetto del sito sono soprattutto indirizzati a problemi quali la velocità di caricamento delle pagine o la visualizzazione grafica dei dati. L'estetica non viene tanto meno incorporata e studiata a livello sistematico dalle discipline che si occupano dell'interazione uomo-computer: le decisioni riguardanti i giudizi estetici sull'aspetto di un prodotto si basano su gusti personali e giudizi intuitivi dei designers Liu, 2003.

Al fine di enfatizzare l'importanza dell'usabilità nella progettazione dei siti Web, Nielsen 1999 apre il primo capitolo con un paragrafo intitolato "Arte contro progettazione" nel quale teorizza l'esistenza di due tipi di approccio al design: l'ideale artistico della libera espressione del sé e l'ideale progettistico di risolvere un problema per qualcuno. Quindi procede affermando che:

"Nonostante nel Web vi sia anche bisogno di arte e di svago, l'obiettivo principale della maggioranza dei progetti Web dovrebbe essere il rendere semplice per le persone lo svolgimento di attività che hanno un qualche fine pratico" (p. 11).

Nel secondo capitolo dello stesso libro, quando parla della grafica, propone lo slogan "Togli la grafica, aumenta il traffico" (p. 46).

È evidente come l'autore in questione consideri l'aspetto grafico/estetico del sito di poco peso, e favorisca l'organizzazione logica dei contenuti.

Come gia detto in precedenza, le preoccupazioni riguardanti l'estetica dei prodotti sono invece materia corrente nel design industriale. Munari 1966 definisce il disegnatore industriale come "un progettista con senso estetico" dal quale dipende il successo della produzione industriale e lo contrappone alla figura dell'ingegnere, il quale "non deve mai essere sorpreso a scrivere poesie" p.26. Continua poi affermando che:

"il designer dà la giusta importanza ad ogni componente dell'oggetto da progettare e sa che anche la forma definitiva dell'oggetto progettato ha un valore psicologico determinante al momento della decisione di acquisto da parte del compratore. Egli ricerca quindi di dare una forma il più possibile coerente alla funzione dell'oggetto, forma che nasce direi quasi spontaneamente, suggerita dalla funzione, dalla parte meccanica (quando c'è), dal materiale più adatto, dalle tecniche di produzione più moderne, da un esame dei costi e da altri fattori di carattere psicologico ed estetico". p. 26, corsivo mio

Secondo Munari, il design non è arte, ma logica della struttura intesa come forma coerente con l'uso. L'estetica in questa prospettiva si potrebbe definire come "Il bello è la conseguenza del giusto" Munari, 1966, p. 31. Il designer è fondamentalmente diverso dall'artista: lavora in un gruppo organizzato secondo il problema da risolvere, non lavora per un élite, ma per il largo consumo: non esegue a mano il suo lavoro. Per questi motivi il design è progettazione più oggettiva possibile di artefatti, poiché il designer non ha uno stile personale e la forma finale dei suoi oggetti è il risultato logico di una progettazione che si propone di risolvere nel modo ottimale tutte le componenti di un problema progettuale Munari, 1971.

Riportando queste considerazioni all'ambito che ci interessa, usabilisti e visual designers non hanno obbiettivi divergenti nell'ambito della fruizione, e l'estetica intesa nella prospettiva del designer consapevole del suo ruolo, non appare contrapposta agli obiettivi dell'usabilità. Entrambi gli approcci considerano la funzionalità di un artefatto un elemento cruciale per assicurare un interazione positiva; l'unica differenza riscontrabile è la visione più ampia dell'esperienza dell'utente nel visual design, il quale comprende tra i suoi obbiettivi anche l'estetica, definita come logica della struttura.

A questo punto potrebbe essere lecito chiedersi quali siano le cause che hanno determinato la presente trascuratezza delle questioni legate all'estetica nell'ambito del Web design. Ciò può essere in parte imputabile al modo di operare all'interno della progettazione Web. Si possono considerare due fasi operative principali della progettazione Web, la prima riguardante l'implementazione tecnica del sito e la seconda riferibile alla fruizione dello stesso da parte dell'utente. Nella fase iniziale, l'utilizzo di particolari linguaggi di programmazione consente di separare i contenuti, l'architettura e lo stile grafico dell'interfaccia. Il vantaggio principale di questo metodo è quello di permettere la suddivisione del lavoro tra diverse figure professionali specializzate in programmazione, progettazione dell'usabilità, grafica, contenuti. Ne deriva che almeno per quanto riguarda la fase tecnica di implementazione, forma e funzione sono assolutamente divisibili, mentre se ci si riferisce al momento della fruizione questa divisione non è più consentita, e la forma diventa funzione, come in tutti gli altri tipi di design. Nonostante le varie componenti debbano essere ricomposte in vista della fruizione, tale suddivisione iniziale aumenta il rischio che una di esse prevalga sulle altre, dando origine ad una non completa integrazione tra aspetti funzionali (contenuti e architettura) e aspetti legati all'apparenza dell'interfaccia.

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